Maniscalco.
Il maniscalco (in sardo "su maist'e ferrai") è l'artigiano che esercita l'arte della "mascalcia", cioè del pareggio e ferratura del cavallo, dei buoi e degli altri equini domestici (asino e mulo).
Storicamente l'arte del maniscalco si sovrapponeva in parte a quella del fabbro e da lui veniva effettuata; i ferri venivano infatti forgiati al momento, e su misura, secondo le necessità degli animali. Attualmente la vasta disponibilità commerciale dei ferri di cavallo già pronti rende inutile il loro confezionamento, ma è comunque richiesta una certa competenza nella lavorazione del ferro per i necessari adattamenti che vengono attuati a freddo o a caldo con i tradizionali attrezzi del fabbro (forgia, incudine, martello).
L'atto dell'adattamento e dell'applicazione del ferro non esaurisce il compito del maniscalco; infatti, un'importante fase della ferratura è il "pareggio", che consiste nell'asportazione dell'eccessiva crescita delle varie parti dello zoccolo rivolte verso il suolo (muraglia, fettone, suola, barre). La figura del maniscalco è stata recentemente rivalutata a seguito di nuove tecniche nella fase del pareggio.
Il maniscalco collabora strettamente, nel suo lavoro, con il proprietario (che gli fornisce tutte le informazioni sull'uso abituale del cavallo, su eventuali esigenze particolari, su eventuali problemi dell'andatura) e con il veterinario (con il quale concorda gli accorgimenti opportuni in caso di patologie della zampa o delle articolazioni degli arti).
È inoltre presente nel corso di ogni manifestazione sportiva equestre, insieme al veterinario e al personale di assistenza medica di primo soccorso.
L'unica scuola italiana dove si può apprendere il mestiere del maniscalco è la Scuola di Mascalcia presso il Centro Militare Veterinario a Grosseto, aperta anche ai civili. |
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Maniscalco nel 1938 durante la ferratura di un cavallo (Silvio Murenu al centro della foto - padre del fondatore di Mondo Etnografico). |
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